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ziosi. E avevano grazioso il sedere. Ma che cos erano?
Gnomi dei carri armati?
LXXIII. Gli occhi, da loro, ritornavano sui morti.
Questi non erano graziosi. I piedi grandi, grigi; le fac-
ce serie e grige; l uno sembrava lo stesso dell altro, tutti
uguali, e il vecchio, in mezzo, era come il padre loro.
Perché, lui proprio, era lí lasciato ignudo?
Un vecchio bianco dorme da secoli nell uomo. Noi ce
ne ricordiamo; è il padre nostro che ha edificato l arca, il
padre lavoratore; egli ha lavorato, si è ubriacato, e dor-
me ridendo ignudo attraverso i secoli. Gli occhi che dai
ragazzi biondi ritornavano ai morti si ricordavano di lui.
Vedevano il vecchio ignudo, e pensavano a lui ignudo
nel vino, pensavano come se l antico padre fosse stato
ucciso nel sonno del suo vino.
Magro, le guance incavate, gli occhi infossati nella faccia
scura, un uomo tra la folla guardava i morti davanti a sé e si
chinava sopra i loro piedi. Indicò ad altri quei loro piedi.
«Freddo» disse. «Hanno avuto freddo ai piedi».
Nessuno gli rispondeva, ed egli aveva i suoi piedi cal-
zati di pantofole, non di scarpe; ne tirava su uno, ogni
tanto, e se lo strofinava sull altro, stava anche a lungo,
come un uccello, sopra un piede solo. «Freddo» diceva.
«Molto freddo ai piedi».
Aveva castagne nelle mani. Egli era arrivato, dal viale
dei bastioni, spingendo un carrettino colmo di castagne,
crude in un mucchio grande, e calde di fuoco recente in
un mucchietto coperto da uno straccio, poi si era trovato
nella folla della piazza, si era messo a gridare la sua merce,
aveva cercato di vendere, e come nessuno gli comprava
nulla, si era spinto a vedere, lasciato il carrettino, che cosa
accadesse sotto il monumento, con le mani piene delle ca-
stagne che voleva mostrare per invito all acquisto.
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Letteratura italiana Einaudi
Elio Vittorini - Uomini e no
Ora si chinava, indicava quei piedi in fila, grandi, gri-
gi, sempre con le mani piene di castagne, e si cacciò nel-
le tasche le due manciate di castagne, toccò uno dei pie-
di, furtivamente, sull alluce.
Era del vecchio. Lo toccò con un dito, e si rialzò.
Guardò davanti a sé tutto il vecchio ignudo.
Si ricordò pure lui del padre antico? Scosse il capo,
guardò insieme agli altri i militi che mangiavano, i ragaz-
zi biondi che giocavano, e di nuovo guardò i morti,
guardò il vecchio. Che c era in lui? Il ricordo di suo pa-
dre stesso? S inginocchiò, e nessuno fu stupito che s in-
ginocchiasse.
Non c era in lui quello che c era in tutti? Coprire il
vecchio ucciso, questo tutti volevano, e che quei ragazzi
non offendessero piú la nudità di lui.
LXXIV. Berta aveva seguito, scesa dal tram in piaz-
za della Scala, il percorso di un ora prima, Galleria,
Duomo, piazza Fontana, ed era di nuovo dinanzi ai
morti. Era nella folla dove il graduato si faceva avanti, si-
curo che la folla dovesse indietreggiare.
Egli si faceva avanti, finí di masticare il suo boccone,
si cacciò in bocca, per liberarsi un dente da qualcosa,
metà di una mano, e scrutava dentro la folla, poi ancora
parlò.
«Chi non è» disse «un antropofago?»
Sollevò il mitragliatore, e lo tenne, a canna in giú, co-
me pronto ad adoperarlo.
«Chi non è un antropofago?» diceva.
Nessuno rispondeva, ma nessuno indietreggiava; ed
egli invano cercava negli occhi qualcuno; non vi era nes-
suno che guardasse lui, nessuno indietreggiava; e fu lui
stesso che dovette indietreggiare per restare separato
dalla folla.
Contò dietro a sé i suoi compagni: uno, due, tre,
quattro. Tutti mangiavano, piú in là, seduti sempre in
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Letteratura italiana Einaudi
Elio Vittorini - Uomini e no
terra. Lo sbarbatello continuava il suo pasto in piedi,
pur sempre idiota, pur sempre ridendo, chissà di che,
come un idiota, ed egli, bruscamente, gli diede uno
spintone, lo fece cadere tra due dei morti.
Berta non sapeva come questo fosse cominciato; vide
lo sbarbatello cadere e rialzarsi; e non pensava che signi-
ficasse qualcosa. Chi l avesse guardata avrebbe potuto
anche credere che cercasse un morto suo in mezzo a
quei morti. E aveva sentito la domanda. «Chi non è un
antropofago?»
Ma era per lei come venuta da un altoparlante, tra-
smessa per radio da un altra parte del mondo fino a quel
mondo di lagrime e liberazione nel quale lei cercava En-
ne 2 ed era coi morti.
L uomo dal mitragliatore dovette riappendersi l arma
alla spalla.
La cosa che gli aveva legato un dente lo tormentava
tuttora, ed egli faceva boccacce senza riuscire a liberar-
sene. Di questo solo sembrava ormai occupato. Diede
un calcio allo sbarbatello che si rialzava, e gridò un ulti-
ma volta:
«Chi non è un antropofago?»
Ma la sua voce suonò strozzata; i suoi stessi compagni
risero di lui: e Berta lo vide, tenendosi spalancata la boc-
ca con una mano, frugarsi dentro con l altra fin quasi al-
la gola, la testa indietro, e tutto lui che traballava. Berta
nemmeno pensò a quello che avesse; lo guardò e lo di-
menticò, insieme alla sua domanda: e guardava i cinque
morti come se fossero passati per la morte e tornati vivi,
in un modo diverso di essere vivi, sedendo in terra, uo-
mini che potevano ascoltare, accogliere quello che si
chiedesse loro, ed anche uscire dal silenzio loro, rispon-
dere, parlare.
LXXV. Dai cinque al sole andò dinanzi ai quattro
ch erano sul marciapiede in ombra, coi due ragazzi di
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Letteratura italiana Einaudi
Elio Vittorini - Uomini e no
loro sotto una coperta che li univa. Andò dinanzi a quel-
li ch erano sul corso, rivide la bambina, rivide l uomo al
fianco della bambina; e andò dinanzi a quelli ch erano ai
piedi del monumento, vide il vecchio ignudo, vide la
donna dal reggicalze rosa.
Li guardava e li ritrovava: uomini in panni laceri e co-
perte, qualche ragazzo, qualche donna, quella bambina,
infine quel vecchio; come se prima li avesse veduti vivi, e
li vedesse ora vivi di nuovo, ma in un altro modo, passa-
ti per la morte e tornmati vivi in un altro modo di esser
vivi, tutti in grado di ascoltare quello che lei potesse
chieder loro, alzare il capo da terra, e dare a lei una ri-
sposta, da una consapevolezza nuova.
Nella folla dinanzi al monumento l uomo dalle pan-
tofole aveva messo le mani in terra. Egli stava chino sul
vecchio ignudo come se volesse coprirlo con la sua
persona. Tre o quattro dei militi che mangiavano si
erano avvicinati. E osservavano l uomo; che cosa voles-
se fare.
«Che gli piglia?» dicevano.
Enne 2, la bicicletta per mano, era dove l uomo dalle
pantofole aveva lasciato il carrettino. Egli guardava di là
quello che accadeva; alto abbastanza per vedere di sopra
al fitto della folla le facce morte e i militi, ma non vedeva
l uomo dalle pantofole che si era inginocchiato. Vedeva
i carri armati, i ragazzi biondi che giocavano, il vecchio
ignudo, vedeva anche uno dei suoi, Figlio-di-Dio, che
cercava di farsi posto tra la folla, aveva di nuovo veduto
il Gracco, ma voleva vedere che cosa facesse quell uomo
dalle pantofole, e non riusciva a vederlo.
Si avvicinò un po di piú, pur con la bicicletta, fino a
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