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trare nella stalla. Invece...
Amico mio intervenne educatamente Tirian non interrompere
una signora quando parla.
Dunque riprese Lucy la sentinella è rimasta disorientata per un
attimo. Questo ha permesso al giovane di sguainare la spada e difendersi:
hanno combattuto per qualche minuto e alla fine il giovane è riuscito a uc-
cidere l'altro, scaraventandolo con tutte le forze fuori della stalla. Noi ab-
biamo cercato di parlargli, ma il giovane si muoveva come in stato di tran-
ce. Continuava a ripetere: «Tash, Tash, dov'è Tash? Voglio andare da
Tash». Ci siamo resi conto che era inutile tentare di distoglierlo dal suo
proposito, così lo abbiamo lasciato andare in quella direzione. Peccato, lo
avrei conosciuto tanto volentieri. Subito dopo... oh, è orribile Lucy fece
una smorfia di disgusto.
Subito dopo continuò Edmund qualcuno ha gettato nella stalla
una grossa scimmia. Tash è comparso di nuovo; mia sorella ha l'animo
troppo sensibile per dirvi che ha divorato la scimmia in un boccone.
Ben le sta disse Eustachio. E speriamo che gli sia andata di tra-
verso.
Poi è toccato a una decina di nani proseguì Lucy. Quindi è stata
la volta di Jill ed Eustachio; per ultimo siete arrivato voi.
Spero che Tash abbia divorato anche i nani commentò Eustachio
con rabbia. Sporchi traditori.
Non li ha divorati affatto ribatté Lucy. E tu non parlare in que-
sto modo, non essere troppo vendicativo. Tra parentesi, sono ancora qui;
ho cercato di fare amicizia con loro, ma è stato uno sforzo mutile.
Amicizia con quelli gridò Eustachio. Forse non sapete cosa
hanno combinato.
Basta, Eustachio si innervosì Lucy. Venite tutti: voi, re Tirian,
forse potrete fare qualcosa per loro.
Veramente, in questo momento non nutro un grande affetto per i nani
disse Tirian. Ma se me lo chiedete, lo farò volentieri.
Lucy fece strada e arrivarono dove si trovavano gli undici nani di Nar-
nia. A guardarli sembravano un po' strani, non si capiva perché stessero
immobili e imbambolati, seduti in cerchio a fissarsi negli occhi. Nessuno si
muoveva, anche se le corde che li avevano tenuti legati sembravano scom-
parse. Non si voltarono nemmeno quando Lucy e Tirian furono così vicini
da poterli toccare. Dopo un attimo li videro sollevare la testa, forse perché
avevano sentito dei rumori e volevano sapere di cosa si trattasse, ma sem-
brava che non ci vedessero affatto.
Sta' attento disse uno di loro. Sta' attento a dove metti i piedi,
altrimenti rischi di venirci addosso.
Va bene si arrabbiò Eustachio. Guarda che ce li abbiamo gli
occhi, non siamo mica ciechi.
Devono essere occhi magici, se riesci a vedere qua dentro disse il
nano che si chiamava Digolo.
Dentro dove? chiese Edmund.
Come sarebbe, testa di legno? In questa maledetta, puzzolente stalla
buia esclamò Digolo.
Siete diventati orbi? fece Tirian.
E cos'altro dovremmo essere, in questo buio pesto? sbottò Digolo.
Non è affatto buio, poveri, stupidi nani disse Lucy. Possibile
che non riusciate a vedere il cielo, gli alberi e i fiori? Non vedete neppure
me?
Dannazione, come faccio a vedere tutte quelle cose? Con che corag-
gio dici di vedermi, se qui dentro è buio come la pece?
Ti assicuro che ti vedo ribatté Lucy. E te lo posso provare. Stai
fumando una pipa.
Chiunque lo può dedurre dall'odore di tabacco rispose Digolo.
Poveretti esclamò Lucy. Che cosa terribile. Poi le venne u-
n'idea: si chinò e raccolse qualche viola selvatica. Senti qui, nano. An-
che se cieco, sarai in grado di sentire i profumi: annusa questa delizia.
Fece per avvicinare il ciuffo di fiorellini profumati al nasone di Digolo, ma
per poco non si prese un pugno.
Non ti permettere gridò il nano. Come osi gettarmi addosso
quest'immondizia? Puzza di letame! Ma chi sei, insolente maleducata?
Ehi, uomo della terra intervenne Tirian. Porta rispetto. È la re-
gina Lucy, mandata in missione da Aslan. Dovete ringraziarla, è solo meri-
to suo se il vostro unico re Tirian, cioè io, non vi taglio la testa, razza di
traditori.
Certo che avete un bel coraggio esclamò Digolo. Come fate a
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